![2 3 i Stock 1132357966 copy](/assets/content/images/Header-Bilder/_lowRes/96614/2.3_iStock-1132357966-copy.webp)
Trattamenti
I trattamenti più importanti in breve.
Operazione di bypass
Se le coronarie sono ristrette su tratti piuttosto lunghi normalmente si deve effettuare un’operazione di bypass che permette di rinormalizzare il carente apporto di sangue al miocardio. Per bypass si intende il superamento della stenosi vasale con un tratto di un altro vaso sanguigno.
Procedimento
Per l’operazione di bypass si utilizza una vena della gamba o un’arteria della parete toracica.
- Per un bypass venoso si asporta un tratto di vena da una gamba. Un’estremità della vena viene suturata all’aorta, l’altra estremità collegata alla coronaria stenosata.
- Se si utilizza un’arteria della parete toracica essa viene staccata dalla parete interna del torace fino alla sua origine sotto la clavicola. L’estremità libera dell’arteria è deviata verso il cuore, dove viene suturata alla coronaria.
In generale durante l’operazione si devono sospendere temporaneamente le funzioni del cuore, che sono allora assunte dalla macchina cuore-polmoni. Se è necessario un solo bypass, oggi talvolta si opera anche sul cuore funzionante, cioè senza far ricorso alla macchina cuore-polmoni.
Degenza in ospedale
L’operazione dura da due a quattro ore e si esegue in anestesia generale. I pazienti operati trascorrono da uno a tre giorni nel reparto di cure intense sotto continua sorveglianza. Dopo la degenza in ospedale, che dura da una a due settimane, è necessario un periodo di riposo di alcune settimane. Secondo lo sforzo fisico che comportano, le attività abituali si possono riprendere dopo due-tre mesi.
Trattamento delle valvulopatie
Se una valvola cardiaca è talmente danneggiata che il paziente non può più svolgere compiti della vita quotidiana senza disturbi si rende necessaria un’intervento valvolare.