Ridurre precocemente l'ipercolesterolemia su base genetica
Le persone affette da ipercolesterolemia familiare beneficiano di una diagnosi precoce e di un trattamento adeguato dei loro livelli elevati di colesterolo. L'obiettivo dello studio CATCH, finanziato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia, è quello di aumentare il numero di persone in Svizzera a cui viene diagnosticata la malattia.
Il colesterolo è un importante grasso del sangue, necessario per molte funzioni dell'organismo, per esempio la produzione di ormoni e vitamine e la formazione delle pareti cellulari. Tuttavia, il colesterolo, insieme ai trigliceridi, è anche coinvolto nello sviluppo dell'arteriosclerosi.
Il colesterolo viene prodotto per l'85% nel nostro fegato. Da qui, sotto forma di lipoproteine, viene trasportato nei tessuti dell'organismo per poi tornare al fegato dove viene metabolizzato. Il trasporto nelle cellule avviene sotto forma di lipoproteine a bassa densità (LDL). Se nel sangue rimane una quantità eccessiva di colesterolo LDL, si deposita nelle pareti dei vasi, dove dà origine a placche che possono compromettere o addirittura bloccare il flusso sanguigno. Il colesterolo in eccesso percorre il tragitto inverso sotto forma di lipoproteina ad alta densità (HDL). Pertanto, un livello elevato di LDL è negativo, mentre un livello elevato di HDL è positivo per la salute cardiovascolare.
Il colesterolo è un fattore di rischio indiscusso per le malattie cardiovascolari, soprattutto per l'infarto cardiaco. Secondo l'OMS, un terzo di tutti gli infarti cardiaci nel mondo può essere attribuito a livelli elevati di colesterolo.
Ridurre la produzione di colesterolo
Livelli elevati di colesterolo LDL originano soprattutto a causa del nostro stile di vita moderno, in particolare la dieta squilibrata, la mancanza di esercizio fisico e il sovrappeso. La riduzione dei livelli elevati di colesterolo è una delle misure preventive più importanti contro le malattie cardiovascolari. Le misure relative allo stile di vita sono utili, per esempio modificare la dieta, ridurre il peso corporeo e praticare esercizio fisico a sufficienza. Se tutto ciò non basta per diminuire il livello di colesterolo, si può ricorrere alle statine, che inibiscono la produzione di colesterolo LDL da parte del fegato. Di conseguenza, il colesterolo necessario viene prelevato dal sangue per compensare. L'ezetimibe può essere prescritto in associazione a una statina. Il principio attivo inibisce l'assorbimento del colesterolo dall'intestino e quindi aumenta la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue.
I fattori genetici aumentano i livelli di colesterolo
Anche i fattori genetici possono aumentare i livelli di lipidi nel sangue. In Svizzera, l'ipercolesterolemia familiare (FH) è una malattia che colpisce una persona su 200: i livelli di colesterolo, se non trattati, aumentano notevolmente già nei giovani adulti.
Sono note tre mutazioni genetiche responsabili della maggior parte dei casi di FH. Si tratta di una malattia monogenica, in cui è sufficiente un singolo gene per causarla. Se nessuna delle tre mutazioni genetiche è responsabile della malattia, si presume che vi sia un accumulo di varianti geniche che, in combinazione, producono un aumento delle LDL. Si tratta della cosiddetta FH poligenica.
Aumentare la degradazione delle LDL nel fegato
Nella FH, la funzionalità dei recettori delle LDL sulle cellule epatiche è alterata, le cellule non possono assorbire e metabolizzare a sufficienza il colesterolo LDL presente nel sangue. L'enzima PCSK9 svolge un ruolo importante in questo processo. Si lega ai recettori delle LDL, provocandone la degradazione. Il gruppo di inibitori della PCSK9, disponibili dal 2015, sono anticorpi monoclonali che vengono iniettati sottocute. Impediscono alla PCSK9 di legarsi ai recettori per le LDL. Ciò significa che un minor numero di recettori viene degradato e che le cellule epatiche possono assorbire una maggiore quantità di colesterolo LDL dal sangue. Gli inibitori della PCSK9 associati alle statine riducono le LDL fino al 70%. La riduzione del rischio cardiovascolare è quindi paragonabile a quella dei pazienti senza FH.
Diagnosticare la FH prima possibile
In Svizzera, la FH è gravemente sottodiagnosticata. Si presume che solo il 10% delle circa 40'000 persone colpite sia consapevole della propria malattia. Tuttavia, grazie alle sempre migliori opzioni terapeutiche per l'FH, una diagnosi precoce sarebbe appropriata e addirittura salvavita. Un progetto di ricerca, finanziato dalla Fondazione Svizzera di Cardiologia con 500'000 Franchi svizzeri, sta cercando di aumentare la percentuale di persone a cui viene diagnosticata la malattia. Lo studio CATCH sta analizzando l'introduzione di uno screening nazionale a cascata, che, in altri Paesi come la Danimarca o i Paesi Bassi, ha contribuito a una percentuale di diagnosi fino all'80%. Lo screening a cascata motiva i parenti di primo grado, potenzialmente a rischio, delle persone già diagnosticate a sottoporsi al test genetico. Con l'aiuto di una piattaforma web, le persone colpite possono stabilire un contatto tra i parenti e una clinica specializzata coinvolta nel programma. La direzione dello studio spera che questo screening a cascata possa aumentare la percentuale di FH diagnosticata in Svizzera a oltre il 40%.
Per saperne di più: catch.unisante.ch