Effetti collaterali delle capsule di olio di pesce ─ Premio per la ricerca 2022 della Fondazione Svizzera di Cardiologia

Gli acidi grassi Omega-3 sono tra gli integratori alimentari più utilizzati, ma non sono del tutto privi di rischi. Un recente metastudio del cardiologo ginevrino Baris Gencer conferma che le capsule di olio di pesce aumentano il rischio di aritmie cardiache. Per questo e per i precedenti studi sui lipidi del sangue Gencer ha ottenuto il premio per la ricerca 2022 della Fondazione Svizzera di Cardiologia.

Aggiornato il 02 settembre 2022

Alti livelli di lipidi nel sangue sono tra i maggiori responsabili dell’insorgenza di arteriosclerosi e quindi di malattie cardiovascolari. Tale correlazione è ormai chiaramente documentata. Una dieta adeguata, abbinata a farmaci e integratori alimentari, può ridurre tali valori prevenendo eventi pericolosi come l’infarto cardiaco. Particolarmente apprezzati sono gli acidi grassi Omega-3 sotto forma di capsule. Le capsule sono disponibili senza prescrizione medica e godono di una buona reputazione perché sono composte da oli di pesce naturali, i quali possono aiutare i pazienti cardiopatici a ridurre gli alti livelli di trigliceridi e, di conseguenza, i rischi di malattia. «Tuttavia, i risultati non sono coerenti e in più le capsule non sono del tutto esenti da problematiche», spiega il Dott. Baris Gencer, cardiologo presso l’Ospedale Cantonale di Ginevra (HUG) e vicedirettore dell’Istituto di medicina di base di Berna (Berner Institut für Hausarztmedizin BIHAM). Per questi risultati e altri studi sui lipidi nel sangue, gli è stato assegnato il premio per la ricerca 2022 della Fondazione Svizzera di Cardiologia.

GENCER Baris

Dr Baris Gencer, cardiologo presso l’Ospedale Cantonale di Ginevra (HUG) e vicedirettore del Berner Institut für Hausarztmedizin BIHAM.

Maggior rischio di fibrillazione atriale
Alcuni studi indicano che l’effetto positivo sulla salute è piuttosto moderato e dipende dal tipo di acidi grassi omega-3, nonché dal dosaggio. Inoltre, nel 2019 un ampio studio ha inaspettatamente scoperto che gli acidi grassi omega-3 somministrati aumentano il rischio di fibrillazione atriale, il più comune tipo di aritmia cardiaca. Il metastudio condotto da Baris Gencer e pubblicato lo scorso dicembre ha ora confermato questa supposizione. Dall’analisi di sette studi condotti su oltre 80’000 pazienti è emerso che il rischio relativo di aritmia cardiaca aumenta mediamente del 25%. Dato che il rischio sale parallelamente al dosaggio, i ricercatori ipotizzano l’esistenza di un rapporto causale. Ciò significa che gli acidi grassi omega-3 sono effettivamente tra i fattori scatenanti della fibrillazione atriale. «La fibrillazione atriale, a sua volta, aumenta il rischio di ictus e quindi gli effetti collaterali delle capsule di olio di pesce non si possono considerare trascurabili», spiega Baris Gencer.

Il consumo di pesce è sufficiente
Riassumendo, il cardiologo ginevrino sostiene che, come per i farmaci, anche l’azione e gli effetti collaterali degli acidi grassi omega-3 come integratore alimentare devono essere ponderati. Al posto delle capsule, Gencer consiglia di mangiare pesce grasso tre volte alla settimana. «In genere è più che sufficiente», afferma Baris Gencer. Per i pazienti cardiopatici con alti livelli di trigliceridi che non mangiano pesce, invece, le capsule di olio di pesce possono rappresentare un’alternativa. Per i vegetariani, sono disponibili anche sotto forma di capsule di alghe. Che poi le capsule omega-3 siano utili anche per le persone sane, è ancora tutto da dimostrare.

Studio: Gencer B, Djousse L, Al-Ramady OT, Cook NR, Manson JE, Albert CM. Effect of Long-Term Marine ɷ-3 Fatty Acids Supplementation on the Risk of Atrial Fibrillation in Randomized Controlled Trials of Cardiovascular Outcomes: A Systematic Review and Meta-Analysis. Circulation. 2021 Dec 21;144(25):1981-1990. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.121.055654. Epub 2021 Oct 6. PMID: 34612056.